Giorni toscani

In passato, nella mia vita anteriore, quando collaboravo con una precedente rivista,  avevo dedicato due articoli a Pisa, sia come città dell’anima, sia come città aperta; la città per eccellenza dell’apertura mentale, la città in cui mi sono formato, la città che ho avuto modo di ri-visitare nella due giorni di Novembre, per un mio viaggio di ritorno e di ri-scoperta della città Toscana. Vale sempre la pena fare una ricognizione nella città dell’anima, per tutta quella cultura che trasuda dalle mura di cinta fino agli studentati, ai pensionati e a tutto ciò che riguarda il mondo studentesco. Pisa è la città per eccellenza dell’apertura mentale, una ragazza orientale ha una borsa con la stampa matricolandosi 2022, simbolo del primo accesso al mondo universitario, e di come questa città ancora attiri studenti da tutta Italia e anche da tutto il mondo, soprattutto per il progetto Erasmus. Ancora una volta soddisfatto di questa mia visita nella città dell’anima, l’anima che è quella dello studente che va per formarsi fino a quella degli adulti che hanno deciso di spostarsi in pianta stabile nella città più bella d’Italia; il monte pisano fa da sfondo alle passeggiate che si fanno sul lungarno, infinito e circolare, si raggiungono un po’ alla volta tutte le principali attrazioni della città facendo pochissimi passi a piedi. Nel raggio circolare di trenta minuti a piedi, la piazza dei miracoli, il battistero, il cimitero monumentale, la torre pendente (57 metri di Altezza), la piazza garibaldi e quanto c’è da vedere in una città piccola ma non troppo. Poco più di novantamila abitanti, una piccola cittadina che comunque fa respirare già l’aria di un grande centro e di una grande affluenza turistica e di persone. Questo è un resoconto personale dei miei giorni toscani. Ognuno può carpire in una visita o in una gita un proprio contenuto personale, per me, la città di Pisa ha un determinato significato, per altri può averne un altro ancora e così via dicendo. Per arrivarci un po’ di tempo. Sono necessarie almeno 6 – 7 ore di treno. Dal luogo in cui vivo, dista circa 694 chilometri. Si fa tappa a Roma, per cambiare con un treno regionale, lento ma suggestivo, corre lungo le spalle del tirreno, per arrivare a destinazione. Una città raggiungibile anche in aereo. Munita di tutti i servizi principali, l’areoporto che si chiama come il principale esponente della scienza moderna, Galileo Galilei, Pisa è la meta perfetta per chi voglia unire lo studio, studiando anche nelle bellissime biblioteche, molto fornite e ricavate anche in Chiese ristrutturate, allo svago, alla lettura di altri testi che siano paralleli a quelli del percorso di studi; la Feltrinelli proprio nel centro cittadino, poi anche un luogo curioso, il libraccio, un luogo in cui acquistare a pochissimo prezzo libri usati. Dicevo sopra che Pisa è la meta ideale per trascorre una vita universitaria entusiasmante e ricca di spunti o riferimenti culturali; le tante biblioteche, ma anche le tante  manifestazioni nella piazza dei cavalieri, manifestazioni di protesta o manifestazioni pacifiche. Giochi, come il famoso gioco del ponte. Poli di eccellenza: la scuola superiore sant’Anna, e la scuola normale superiore. Definisco Pisa, come ebbi già a dire in passato per i miei veterani followers, la città dell’anima perché è la culla ideale entro la quale viziare e far venire fuori le abilità e le qualità dell’anima, proprio nel cuore degli anni che sono quelli a metà tra la fine delle scuole superiori e l’inizio della formazione universitaria. Una città, che, essendo non molto grande, permette di fare lunghe passeggiate a piedi, sui lungarni o di riflettere stando comodamente seduti nella piazza santa Caterina. Una piazza in stile francese a forma rettangolare, circondata da alberi. Poi il teatro Verdi. Il teatro dove possibile gustare opere teatrali di ogni genere, classici e moderni. Io, ad esempio ci vidi il Faust di Goethe. La piazza della pera, invece, dall’altra parte del fiume Arno, il fiume che l’attraversa, luogo di ritrovo per gli studenti di sera, piccola piazza a forma quadrangolare. La zona centrale, la piazza garibaldi, dove c’è la statua dell’eroe dei due mondi. Il centro cittadino assoluto. Dove poter mangiare un gelato stando appoggiati alla statua dell’uomo da il titolo alla piazza. Poi nella zona centrale, di qua d’Arno, il borgo stretto e il borgo largo. Proseguendo a piedi si raggiunge la piazza dei miracoli che contiene la famosa torre pendente. Un miracolo di equilibrio e poesia, proprio come la città di Pisa.

Giovanni Sacchitelli

In passato, nella mia vita anteriore, quando collaboravo con una precedente rivista,  avevo dedicato due articoli a Pisa, sia come città dell’anima, sia come città aperta; la città per eccellenza dell’apertura mentale, la città in cui mi sono formato, la città che ho avuto modo di ri-visitare nella due giorni di Novembre, per un mio…